Con i buoni pasto, i quali sono un mezzo di pagamento dal valore predefinito impiegabili per acquistare solamente un pasto o prodotti alimentari, il dipendente può accedere agli esercizi pubblici e acquistare il pasto sostitutivo del servizio mensa aziendale. Tali esercizi pubblici dovranno avere concluso un accordo con la società emittente il ticket, la quale a sua volta avrà stipulato un contratto con il datore di lavoro.
Novità legislative e aspetti generali
Il datore di lavoro può servirsi di diverse strade per garantire la somministrazione dei pasti ai propri dipendenti, tra le quali: la fornitura da parte di terzi di pasti pronti, la sottoscrizione di convenzioni con esercizi pubblici, al fornitura di un servizio di mensa aziendale (o interaziendale), oppure il rilascio di buoni pasto.
Con la recente pubblicazione in G.U. del Decreto MEF n. 122/2017 (entrato in vigore lo scorso 9 settembre 2017) il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in relazione ai buoni pasto, ha chiarito in quali esercizi può essere fornito il servizio sostitutivo di mensa tramite i buoni pasto, le caratteristiche che questi devono mostrare ed il contenuto degli accordi tra società emittente i buoni pasto e gli esercizi convenzionati.
Esercizi presso i quali è possibile utilizzare i buoni pasto
Sono state accresciute, con la sopracitata normativa, le tipologie di attività nelle quali è possibile spendere il buono pasto, in dettaglio:
mense aziendali e interaziendali;
vendita al dettaglio o al consumo di prodotti provenienti dal proprio fondo posta in essere da imprenditori agricoli, coltivatori diretti o società agricole (anche esercenti agriturismo o relativi ad attività ittica);
somministrazione di alimenti e bevande;
vendita al dettaglio di prodotti alimentari (sia in sede fissa, area pubblica, locali attigui alla produzione).