Nella legge di bilancio 2023, sono state introdotte agevolazioni fiscali a favore dei lavoratori del settore privato impiegati nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande riguardanti le somme offerte dai clienti a titolo di liberalità, comuni come "mance". Questa nuova normativa prevede una tassazione sostitutiva per tali somme, sia in contanti sia tramite mezzi di pagamento elettronici.
Il regime agevolato di tassazione comporta che queste somme non vengano considerate nel reddito di lavoro dipendente, ma siano soggette a un'imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, con un'aliquota fissa del 5%. Tuttavia, questa imposta sostitutiva è limitata al 25% del reddito totale percepito nell'anno per le prestazioni di lavoro correlate.
Per poter beneficiare di questo regime agevolato, è necessario che il lavoratore soddisfi alcune condizioni, come specificate nell'orientamento dell'Agenzia delle Entrate nella circolare n. 26/2023. Queste condizioni includono:
Avere un rapporto di lavoro nel settore privato in uno specifico comparto economico.
Aver percepito nell'anno precedente redditi da lavoro dipendente che non superino i 50.000 euro, anche se derivanti da più rapporti di lavoro con diversi datori di lavoro.
Non aver comunicato al datore di lavoro l'intenzione di rinunciare al nuovo regime agevolato.
In risposta alla seconda domanda, è possibile che il lavoratore comunichi al suo datore di lavoro l'intenzione di rinunciare al regime agevolato. In tal caso, le mance ricevute durante l'anno saranno considerate come parte del reddito di lavoro dipendente e saranno soggette al regime fiscale ordinario.
È importante notare che la rinuncia deve essere comunicata per iscritto, ma non ci sono particolari modalità operative obbligatorie al riguardo. L'unico requisito è che la comunicazione sia effettuata in forma scritta.