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Crisi d’impresa: prevenzione e ruolo attivo dei professionisti

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Prevenzione della crisi d’impresa: obblighi rafforzati anche per le PMI

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Composizione negoziata: l'istanza di nomina dell’esperto non blocca da sola la liquidazione giudiziale

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Liquidazione controllata: domanda inammissibile senza verifica concreta sull'attivo

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Liquidazione controllata: respinta la domanda se manca un patrimonio liquidabile

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Liquidazione controllata: maggior tutela per i redditi da lavoro e pensioni

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Sostituzione caldaia

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Novità Split payment dal 1° luglio

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Proroga obbligo di PEC per gli amministratori di società al 31.12.2025

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Prosecuzione mutuo ipotecario sull’abitazione principale ex art. 67, comma 5, CCII

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La mancata dichiarazione di debiti pregressi non basta a dimostrare la mala fede del debitore: il principio sancito dall’art. 69 CCI

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Indice Istat Maggio 2025

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Valutazione della diligenza nelle procedure di sovraindebitamento

La valutazione del comportamento del debitore è un elemento presente in tutte le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, indipendentemente da quanto stabilito dall’art. 7 della legge n. 3/2012 (applicabile ratione temporis) riguardo ai motivi di inammissibilità della proposta. In particolare, per la procedura negoziale dell’accordo di composizione – analogamente a quanto previsto per il concordato minore dall’art. 76, comma 2, lettera a, del Codice della crisi e dell’insolvenza (CCII) – l’importanza della condotta pregressa del debitore è esplicitata dall’art. 9, comma 3-bis.1, della stessa legge n. 3/2012. Questa norma dispone che alla domanda di accordo di composizione della crisi debba essere allegata una relazione dettagliata dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), nella quale siano indicate le cause dell’indebitamento e il grado di diligenza adottato dal debitore nell’assunzione delle obbligazioni.
Di conseguenza, deve essere cassata con rinvio una decisione che abbia escluso, “per espressa disposizione di legge”, la necessità di valutare il requisito della meritevolezza nel caso di una proposta riferita a un accordo ai sensi dell’art. 7 della legge n. 3/2012. Infatti, spetta sempre al giudice esaminare i profili relativi alle cause del sovraindebitamento, come emergono dalle conclusioni contenute nella relazione dell’OCC.
 
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